Le nostre Produzioni
Il festival è nato con l’impegno di promuovere la ricerca e mantenere viva la memoria storica e il rispetto all’ambiente, due temi che continuano ad essere importanti e attuali.
Alcune produzioni del Valsusa Filmfest sono rivolte a quella micro storia che ogni paese possiede. “La storia siamo noi”, una storia importante che può raccontare trasformazioni sociali e cambiamenti. Una storia che va assolutamente recuperata e tramandata.
Nobel un premio esplosivo (anno 2024)
di Luigi Cantore produzione VFF e Ass Moon Live
Il docufilm racconta la vita dell’industriale svedese Alfred Nobel, e del suo dinamitificio sito in Avigliana, luogo dove lavorò anche Primo Levi. In Avigliana sono state girate la maggior parte delle scene, altri scene, invece, sono state girate a Sanremo, proprio a Villa Nobel, luogo nel quale lo scienziato è venuto a mancare il 10 dicembre 1896. Il documentario rappresenta la vita privata e professionale di Alfred Nobel, inventore della dinamite, ideatore e finanziatore del celebre premio Nobel. Il Dinamitificio ha dato lavoro per quasi un secolo a centinaia di persone. L’11 dicembre del 2024 il film è stato presentato al Teatro Ariston di Sanremo come evento speciale in concomitanza con la consegna dei premi Nobel a Stoccolma. Durata 90’
La partigiana Fasulin (anno 2023)
di Luigi Cantore produzione VFF e Ass Moon Live
“La Partigiana Fasulin, partendo da interviste fatte a Enrica Morbello Core a partire dal 2005 ripercorre il suo periodo partigiano in Valsusa dalla fine di gennaio 1945 fino al periodo successivo al 25 aprile. Il film presenta anche una parte di finzione, con la partecipazione di circa un centinaio di persone, tra attori principali, figuranti e comparse. Il film, quindi, rappresenta un’opera di grande importanza storica e culturale, che attraverso le testimonianze della Partigiana Fasulin e la ricostruzione di alcuni episodi, offre una rappresentazione del periodo della resistenza italiana nella Valsusa. Fra le persone intervistate anche Gad Lerner.
L’acqua e la fabbrica (anno 2022)
di Luigi Cantore produzione VFF e Ass Moon Live
Da una ricerca dell’ex sindaco di Sant’Ambrogio Dario Fracchia che si svolge partendo dalla valle di Susa Maglificio Bosio fino ad allargare le sue ricerche in val Sangone. La narrazione della storia delle fabbriche nelle due valli, e di come il loro sviluppo sia legato all’importantissima risorsa acqua. Ci sono i primi anni di sviluppo impetuoso, gli anni degli scioperi, quelli della guerra, quelli delle crisi con licenziamenti e disoccupazione, e infine il recupero recente di alcuni edifici per altri scopi. Durata 40’
Noi siamo Figli della Monce (anno 2020)
di Luigi Cantore produzione VFF e Ass Moon Live
Storia e storie degli operai della fabbrica – paese le Officine Moncenisio interviste che riprendono il racconto della vita in fabbrica Fondata nel 1906 da Fortunato Bauchiero. La fabbrica, anche attraverso numerose riconversioni produttive nel settore delle costruzioni meccaniche, percorre tutti i grandi eventi del Novecento italiano: la Grande Guerra, l’occupazione delle fabbriche, il fascismo, la seconda Guerra Mondiale e la Resistenza, la ricostruzione ed il boom economi degli anni 60’ la crisi economica anni 70’ durata 50’
Profumo di Resina (anno 2016)
di Luigi Cantore produzione VFF e Ass Moon Live
Tratto dal romanzo di Fabrizio Arietti, il film narra la storia di due giovani che si trovano nel 1996 quando il lago del Moncenisio viene svuotato. Girato in alta valle Susa, Toscana Liguria e Germania durata 90’
Moncenisio SottoSopra (anno 2015)
Luigi Cantore produzione VFF e Ass MoonLive
Moncenisio, un luogo fra terra e cielo, magico insieme di incanto, cornice di maestose montagne che come Eterne Divinità dall’alto delle loro cime, abbassano lo sguardo e si specchiano in un azzurro lago dagli infiniti toni di colore che muta d’aspetto con il clima e le stagioni.
Durata 40’
Fora L’Ours. L’orso Beppe e il Dahu. (anno 2009)
di Luigi Cantore Testo di Chiara Sasso
Orso: Beppe Gromi Fabularasa Immagini di Sergio Gioberto e Marilena Noro
Disegni di Elio Giuliano Musiche di Ilio Amisano e “Li Sounaliee”
Voce narrante: Alfredo Alpe Orso Marcello Olivero Gallina Michela Marcon
Storia di un’amicizia immaginaria tra la bellezza e i tesori d’arte. C’era una volta e c’è ancora adesso una valle bellissima, la Valle di Susa
Lo straordinario patrimonio artistico culturale della valle di Susa, viene raccontato come una favola ai bambini. Una scommessa: riuscire a trasmettere con leggerezza il patrimonio di una valle storica come la valle di Susa, promuovendo e accrescendo la voglia di conoscenza.
Una storia che tiene in conto delle leggende e delle ricostruzioni popolari di alcuni paesi come Mompantero, Venaus, Giaglione, San Giorio, Champlas du Col (Sestriere). Durata 30’
Vette D’Arte (anno 2008)
Un documentario prodotto da Valsusa Filmfest con il contributo della Provincia di Torino realizzato dal Collettivo Don Quixote
da un’ idea di Roberto Canu regia e fotografia Fabio Colazzo
ricerca e testi Simona Bani – produzione Laura D’Amore
Le Alpi Cozie hanno sempre avuto due valichi internazionali, il Monginevro e il Moncenisio. In virtù di quei transiti, intrecciati con i percorsi locali, la storia ha sedimentato il prodotto originale degli incontri fra la dimensione europea e lo specifico alpino: e lo vediamo nelle valli di Susa, Sangone, Chisone, Germanasca e Pellice. La lettura del passato conservato in queste valli permette di identificare quattro tessere del loro mosaico culturale, vero deposito di testimonianze storiche e artistiche: le fortificazioni, l’arte, la cultura materiale e l’archeologia.
Si dispiegano davanti a noi Alpi–scrigno, che hanno conservato in modo speciale il patrimonio artistico e Alpi-rifugio che come tali sono servite ai Valdesi – e alla loro pacifica vita attuale – ma anche alla Resistenza e alla celebrazione della sua memoria.
El mulin ed la bernardin-a L’antico mulino vita di sapori (anno 2007)
di Luigi Cantore segreteria di produzione vff
Il documentario vuole riprendere quegli antichi mestieri che sono stati alla base delle nostre tradizioni: l’aratura, la semina il raccolto. La battitura, la macinatura.
La festa per il raccolto. La fatica di un tempo rivista fra tradizione e continuità. Il futuro del mondo contadino attraverso nuovi strumenti che possono permettere una nuova economia sempre legata ai prodotti della terra. durata 30’
Coltivatori Colti (anno 2007)
di Simona Bani e Chiara Sasso
Passioni e provocazioni, parole e semina, territorio e futuro.
Interviste a Luca Abbà, Luca Ferrero, Daniela Francou, Giancarlo Martina, Marcello Striano, Stefano Turbil Una vallata alpina densamente abitata nel cui fondovalle, largo mediamente un kilometro e mezzo, scorre il fiume che l’ha disegnata, una ferrovia e un’autostrada collegate alla Francia attraverso i rispettivi trafori del Frejus. Due strade statali a loro volta raccordate alla rete stradale francese da due valichi alpini, due centrali idroelettriche in caverna col relativo reticolo di canali sotterranei di adduzione delle acque e altrettanti elettrodotti collegati alla rete internazionale. Una valle che vuole ancora difendere la sua identità e non diventare un semplice corridoio di passaggio. Attualmente ci sono da Bardonecchia a Caselette cento e venti aziende agricole che lavorano sul territorio. Consorzi irrigui con una storia centenaria, nati come mutuo soccorso in realtà montane difficili da coltivare. Aziende agricole che si stanno trasformando in agriturismo Produzione di vini valsusini Produzioni di miele, mele, castagne. durata 30’
Alexis poeta condovese (anno 2007)
Di Luigi Cantore, ricerca di Piero Midellino
Alessio Alfredo Giuseppe, nato a Torino nel 1912, sicuramente una personalità complessa, geniale, che ha lasciato un profondo segno nel paese dove ha sempre abitato: Condove
Non c’è luogo pubblico, bar, trattoria, bocciofila, dove i suoi famosi scritti, i suoi aforismi non siano stati esposti con orgoglio.
Pittore, scultore, soprattutto un poeta autodidatta. Durante il ventennio fascista ha tenuto un carteggio con D’Annunzio.
Lavorava nella scuola, in segreteria, rendendosi a disposizione per ogni servizio, per contro coltivava amicizie importante come il grande Charlie Chaplin.
Dipingeva con la china privilegiando i colori rosso nero. Le sue sculture in bronzo venivano ricercate. Un libero pensatore che si richiamava al futurismo.
Ricordato di recente a Genova in un teatro, viene raccontato nel filmato dai famigliari e maici, i quali restituiscono alla collettività una figura amata e molto particolare. Durata 20′
Il Buon Contrario (anno 2007)
Di Simona Bani e Chiara Sasso
Nell’anno dedicato alle Pari Opportunità una storia rovesciata.
Da sempre la cura delle persone inferme è lasciata alle donne, sorelle, mogli e figlie, negli ultimi tempi alle badanti, sorelle mogli e figlie che arrivano da paesi lontani ma che sanno garantire, solo per il fatto di essere donne (secondo uno stereotipo difficile da superare) doti quali la sensibilità, delicatezza, affidabilità di cui necessità una persona bisognosa di cure.
Stereotipi e pregiudizi spesso si accompagnano. A rompere questo fronte e a parlare di pari opportunità è la testimonianza di Mario, giovane rocchettaro, cresciuto con l’amore per la musica, le moto, le notti bianche, il quale non fa nulla per rientrare nei cliché dei bravi ragazzi e compiacere uno sguardo retorico. Mario si presenta con le sue passioni, il suo bagaglio culturale: allegria, forza, emozione. A fare la differenza un piccolo particolare: da sempre è lui che si prendere cura della madre inferma. durata 30′
Fasulin Enrica Morbello (anno 2007)
Di Luigi Cantore ricerche di Piero Midellino
Enrica Morbello partigiana della 114° Brigata Garibaldi
Ha coperto ruoli prettamente maschili in una pari opportunità che spesso metteva in rischio la sua vita. Pedinamenti rischiosi, azioni di spionaggio.
Attraverso lo spionaggio delle SS riusciva a capire gli spostamenti dei tedeschi e allertare i partigiani. Il suo nome di battaglia “Fasulin” perché di statura piccola e minuta.
Ha dato il suo contributo come partigiana con la propaganda nelle città e la raccolta fondi per finanziare le bande partigiane. Il suo compagno di azioni era Alfredo Cappuccio, giovane di Caserta, uno dei tanti meridionali che ha voluto fermarsi sulle montagne a combattere con i partigiani, è stato ucciso durante la strage di Vaccarezza, strage che Enrica Morbello ha potuto vedere perché accorsa sul posto subito dopo la carneficina.
Enrica Morbello sposata con Secondo Core, anche lui partigiano sulla montagna di Condove, ha scritto un libro dal titolo: “Dalla parte giusta” Durata 30’
Maestre di montagna (anno 2026)
di Simona Bani e Chiara Sasso
Laura Pent – Sant’Antonino di Susa; Clelia Baccon – Salbertrand ; Olga Tonda – Susa; Gemma Cattero – Sant’Antonino di Susa; Maria Anna Cattero – Sant’Antonino di Susa; Augusta Gleise – Oulx Nell’anno del 60° anniversario del voto alle donne, il festival ha voluto ricordare le maestre di montagna: donne che, spinte da una forte motivazione, hanno lavorato duramente, spesso in condizioni fortemente disagevoli – contribuendo in modo significativo alla riduzione della marginalità e dell’analfabetismo nelle zone montane. Donne forti, figure importanti e punti di riferimento per intere comunità disperse nelle borgate più remote delle nostre montagne, ci conducono in un viaggio fra memoria e identità, in una porzione di Italia fra guerra e ricostruzione. Durata 40′
I nostri anni migliori. Alcuni sindaci della valle di Susa si raccontano fra politica e impegno. (anno 2005)
di Simona Bani e Chiara Sasso
Alcune testimonianze di ex Sindaci. La legge 81/93, che ha limitato a due i mandati per coprire l’incarico di Primo Cittadino, di fatto pone la parola fine ad esperienze importanti, soprattutto nei piccoli Comuni in cui spesso i Sindaci sono stati in carica 15, 20, 30 anni. Sindaci che hanno iniziato il loro mandato in giovanissima età (spesso poco più che ventenni) ed hanno vissuto le trasformazioni sociali contadine, industriali e post-industriali. Persone che hanno dedicato “una vita” all’amministrazione della cosa pubblica, lavorando con passione, motivati da un forte impegno civile e non sicuramente con l’obiettivo di “arricchirsi”. La restrizione ai due mandati ha provocato un acceso dibattito: Al di là del dibattito che si è aperto, il Valsusa Filmfest vuole ringraziare tutti quegli amministratori che, lontani dal fare diventare l’impegno politico una “professione” lautamente retribuita, hanno speso gran parte della loro vita a servizio delle loro comunità. Durata 60’
R-Esistere dicembre 1944 – agosto 2004 (anno 2005)
di Claudia Griglio
Agosto 2004. Ogni anno un gruppo di partigiani ricorda il periodo della Resistenza, le battaglie al Pian Cervetto, i morti, tornando sul posto per deporre fiori sulle lapidi che ricordano gli eccidi. La 106° Brigata Giordano Velino operava in quelle zone con il suo comandante Cesare Bellone e il commissario politico Ugo Berga. durata 8′
Vedere dall’alto: parole e ricordi di padre Andrea Alotto rettore della sacra di San Michele (anno 2005)
di Luigi Cantore produzione VFF
Nato a Mocchie, in Val di Susa, il 26 giugno del 1902, Andrea Alotto aveva già studiato nelle scuole dei Rosminiani; aveva poi maturato, durante il servizio militare, una profonda vocazione religiosa che lo aveva indotto, nel 1923, ad entrare a far parte di quel medesimo ordine monastico in qualità di novizio. Dieci anni dopo era stato consacrato sacerdote.
Padre Andrea Alotto giunge alla Sacra di San Michele poco più che quarantenne per svolgervi la funzione di rettore, è il 22 ottobre del 1943. Insieme con un esiguo numero di confratelli rosminiani, affronta con energia e saggezza i venti mesi cruciali della guerra civile e della Resistenza, svolgendo un ruolo determinante. La Sacra diventa luogo di rifugio per i perseguitati (anche ebrei), mentre i partigiani la utilizzano talvolta come punto di osservazione. Nell’ambito del vasto rastrellamento del maggio 1944, i tedeschi perquisiscono la Sacra e minacciano di morte i padri, accusandoli, tra l’altro, di nascondere armi per i partigiani. Padre Andrea Alotto resterà rettore della Sacra di San Michele per ben quarantatré anni, fino al maggio del 1992, a pochi mesi dalla morte, avvenuta a Stresa nel gennaio dell’anno successivo. Durata 30’
A proposito di Achille Croce (anno 2004)
Di Simona Bani e Chiara Sasso
Achille Croce una figura di pacifista che ha lasciato un profondo segno non solo a Condove dove ha abitato ma in tutta la valle di Susa.
Fondò il Gruppo Valsusino di Azione Nonviolenta al tempo dell’impegno per la legge sull’obiezione di coscienza. A questo scopo fece digiuni pubblici, anche nei giardini di Porta Nuova a Torino, distribuì volantini davanti a chiese e caserme, per cui fu processato per antimilitarismo. Aveva fatto il militare, ma restituì il congedo e venne degradato. Operaio alla Moncenisio, presentò una mozione, votata dalla stragrande maggioranza, con cui gli operai si rifiutavano di produrre armi. Vegetariano, lavorava con amore il suo orto, e ogni venerdì non parlava, per potere vivere meglio la dimensione interiore. Autodidatta di filosofia, scrisse riflessioni personali sulla vita, che offriva agli amici. Manifestò contro le aggressioni militari delle due superpotenze. Nel 1972 il suo gruppo ospitò Ramsahai Purohit, maestro gandhiano, in marcia da New Delhi a New York per offrire all’Onu Partecipò alle prime Perugia-Assisi e aiutò il sorgere del gruppo torinese del Mir (Movimento Internazionale per la Riconciliazione). Fece digiuni contro la guerra nei Balcani e contro la Tav nella valle. Fu per diversi anni nella redazione di «Dialogo in Valle». A lui viene dedicata la Scuola di Pace di Condove Durata 30’
Don Don Don
Omaggio a don Cantore, don Viglongo don Dolino (anno 2004)
Di Luigi Cantore e Piero Midellino
Un omaggio a tre sacerdoti che hanno unito la loro vita alla storia della comunità valsusina. Nella nostra valle alcune persone, alcuni sacerdoti, hanno lasciato un segno pesante. Un segno positivo che continua ad aleggiare anche ad alcuni anni dalla loro scomparsa. Come non ricordare, in questi periodi particolari, dove il diverso, l’extracomunitario, viene invitato ogni giorno ad essere visto come un possibile nemico, la straordinaria apertura di Don Oreste Cantore, la sua accoglienza, il suo mettersi a disposizione per l’ultimo arrivato, sbarcato dal mare della disperazione. Questo, accanto ad un impegno che don Cantore non ha mai trascurato, l’attenzione verso i giovani, la Casa Alpina. A Condove è ancora vivo il ricordo di don Giuseppe Viglongo, è stato facile pensare a lui anche in occasione della morte di un altro grande personaggio della storia valsusina: Achille Croce. Insieme hanno lavorato per trasmettere una cultura di pace e di non violenza, due concetti molto attuali e mai come oggi abbiamo bisogno di ricordare. Ma anche don Viglongo, insieme ai concetti “alti” sapeva legarsi strettamente ai giovani e costruire con loro. Indimenticabili sono le sue serate di cineforum alla bocciofila di Condove. Infine don Bruno Dolino, anche lui ha messo a disposizione la sua vita, la sua testimonianza nelle mani degli ultimi. Ha costruito dov’era più difficile farlo. Ha creduto fortemente in quei giovani che per disperazione avevano imboccato una strada che non portava da nessuna parte. Tutti e tre sono stati sacerdoti che hanno vissuto il loro impegno con uno stretto legame con il quotidiano, con le miserie di chi ha innanzi una vita difficile. “Don, Don, Don”. Abbiamo pensato a loro come a tre richiami forti per un mondo sempre più sordo a questi temi. Durata 40’
Bruno Carli Ciao Mona grande presidente (anno 2003)
Di Luigi Cantore
E’ stato detto, è stato scritto, che Bruno Carli era “la memoria storica della valle di Susa”. Il papà Michele era ferroviere, in trasferta a Trieste dove Bruno è nato il 17 aprile del 1927, la madre Giuseppina, diventerà nel periodo della Resistenza e anche negli anni successivi, un punto di riferimento, tutti la chiamavano zia Pina, e questo nome era diventato così comune che anche il figlio Bruno la chiamava così, ricorda la moglie Marcella. Bruno aveva due fratelli Carlo e Mario, il primogenito Carlo prese parte in modo attivo alla lotta di Liberazione, studente universitario in chimica, sottotenente di artiglieria alpina dopo l’8 settembre organizzò insieme a Walter Fontan, Felice Cima, Marcello Albertazzi, don Francesco Foglia, Sergio Bellone e molti altri le prime bande partigiane a San Giorio.
Dopo la guerra ha continuato ad essere un testimone soprattutto mantenendo un rapporto stretto con gli studenti. Ogni anno riusciva a portare dai 400 ai 500 studenti al Pian del Lot, per ricordare i fucilati, coinvolgendo insegnanti, scuole, comune di Torino, un lavoro enorme che faceva in pratica solo con l’aiuto di Marcella. L’associazione che aveva fondato dopo la guerra, Famiglie Caduti e Martiri per la Liberazione, aveva avuto la possibilità di usufruire di una sede in piazza Cavour a Torino vicino alla chiesa ortodossa. Due stanze tenute come sacrario, alle pareti centinaia di fotografie dei caduti partigiani, accanto al nome, la data di nascita e di morte, una testimonianza impressionante. Il materiale fotografico in seguito è stato acquisito dall’Istituto Storico di Torino. Dal ’95, Bruno Carli ha dato la sua disponibilità ad essere Presidente del Valsusa Filmfest.
Durata 15’
Ugo Berga: Un militante naturale. Appunti di vita (anno 2003)
di Simona Bani ricerca di Chiara Sasso
Ugo Berga commissario politico della 106° Brigata Garibaldi, uno dei protagonisti della Resistenza in valle di Susa, partigiano descritto nelle pagine del Diario partigiano di Ada Gobetti. Ugo Berga nipote di Rita Montagnana, famiglia storica antifascista, la Montagnana moglie di Palmiro Togliatti, senatrice ha vissuto a Mattie sostenuta dal nipote Ugo nella cura del figlio.
Ugo Berga una figura storica, defilata ma sempre presente, da alcuni anni presidente onorario del Valsusa Filmfest. Durata 30’
Mario Celso imprenditore premio Oscar (anno 1999)
Di Luigi Cantore ricerche di Piero Midellino
Mario Celso nato e vissuto a Sant’Antonino di Susa dove fondò l’IREM (Industria Raddrizzatori Elettromeccanici) riceve a Los Angeles il prestigioso premio.
Premio Oscar Scientific Technical Award “Per il suo lavoro pionieristico nel progetto, nello sviluppo e nella produzione di apparecchi per l’alimentazione degli archi a carbone, delle lampade Xenon e per gli accenditori usati nella produzione cinematografica.”
A Sant’Antonino dove ha sempre vissuto è stato un uomo di cultura, riconosciuto dal paese, illuminato nelle scelte. Durata 20’
Le bande di Alessio Il comandante Alessio Maffiodo (anno 1998)
Di Luigi Cantore ricerca di Chiara Sasso
Alessio Maffiodo comandante della 113° Brigata Garibaldi in valle di Susa. Contadino e operaio ha trascorso tutta la sua vita nel piccolo paese di Caprie. A coronare una lunga vita di impegno civile il 19 febbraio 1997 sul letto di morte Alessio compie un gesto di grande solidarietà, sposa l’ex compagna del figlio una giovane extracomunitaria, lasciando a tutti un grande insegnamento.
Il filmato ripercorre la sua vita attraverso i racconti dei concittadini e della banda musicale. Duarata 30’
Mai Tardi La Resistenza in valle di Susa (anno 1996)
di Armando Ceste e Chiara Sasso
Una produzione VFF e Index (To) in collaborazione con l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico Roma, ANPI e Comunità Montana Valle di Susa. Mai Tardi racconta di cosa è rimasto cinquant’anni dopo, nella memoria soggettiva e collettiva di quei “ragazzi” che allora salirono in montagna e decisero di fare la difficile e drammatica scelta di iniziare la lotta di liberazione e di resistenza al nazifascismo. I valori e gli ideali per i quali lottarono e morirono sono ancora attuali? Sono ancora proponibili in una società come questa nella quale viviamo? Questo documentario realizzato attraverso le testimonianze dei protagonisti di quei giorni di lotta e con materiale documentario tenta di dare risposte al di là di una facile retorica, a queste domande, per mantenere una memoria troppo spesso smarrita in un paese in cui si rimuove, con il passato, gli atti di coraggio e di dignità collettiva di un popolo.
Fra gli intervistati: Bruno Carli, Giovanni Peirolo, Alessio Maffiodo, Rodolfo Favro, Mario Solara, Sergio Bellone, Egidio Pelissero, Carlo Varda, Arturo Turbil, Ernestina Cugno. Durata 40’